Come reinventarsi assistente virtuale

Qui a Remotati siamo convinti che tanto lavoro da ufficio può essere comodamente fatto da casa. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, nel 2020 un terzo di tutti i lavoratori dipendenti ha dovuto lavorare da remoto. Per la fase post-pandemia, il 70% delle aziende private aumenterà in modo permanente il numero di giornate lavorative remote. In media, passeremo da 1 giornata remota a settimana a 2,7 per le aziende e 1,4 per la pubblica amministrazione.

Oggi parliamo con Laura Farina, madre di tre bimbe e un bimbo, che invece di scaldare la sedia ha fatto due conti e si è resa conto che poteva aiutare le aziende meglio meettendosi in proprio.

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Come hai cominciato?

Avete presente quando vi ritrovate a pensare se vale la pena continuare il lavoro che state facendo? Credo proprio di si…. A me è successo nell’anno domini 2019.

Quella mattina, avevo poco da sbrigare in ufficio e li mi sono chiesta: ma vale la pena quello che sto facendo in questo momento? Perché non farlo da libera professionista e decidere cosi io il tempo e il mio valore?

Alcuni anni prima avevo sentito parlare della professione dell’assistente virtuale: mi affascinava l’idea di trovare un lavoro che andasse oltre i confini del paesino di tremila persone dove vivo. Mi è sembrata un’opportunità da non perdere.

In cosa consiste il tuo lavoro?

L’assistente virtuale è una libera professionista che aiuta gli imprenditori o altri liberi professionisti nelle varie mansioni giornaliere. Ti faccio qualche esempio:

  • Tenuta contabilità, emissione fatture, pagamenti tramite homebanking di stipendi, fatture. A volte, aiuto a pagare anche le multe
  • Organizzazioni viaggi di lavoro, prenotazioni ristoranti, creare ordini per i regali di Natale a dipendenti e clienti
  • Assistenza clienti, rispondere a tutte quelle mail noiose che ad un imprenditore porterebbero via troppo tempo
  • Gestire i canali social, creare grafiche
  • Creare e gestire community online

E molto altro ancora, questo in base alle tue capacità e alla voglia magari, di imparare qualcosa di nuovo.

A chi si addice questo genere di lavoro?

Avrai notato che ho scritto “libera” e non “libero”; il motivo per cui ho usato il femminile è semplice; credo fortemente che una donna non debba mai rinunciare alla propria indipendenza economica e alla propria realizzazione professionale, nel momento in cui diventa madre. Io ho preso questa decisione, non solo perché l’azienda per cui lavoravo aveva poco lavoro per la mia figura professionale, ma perché a causa della pandemia e della conseguente didattica a distanza ho dovuto dare le dimissioni

La figura dell’assistente virtuale è ancora poco conosciuta in Italia, purtroppo la mentalità del lavoro è ancora molto indietro. Fidati se ti dico che tante donne si sono reinventate come me in questa professione, che ti permette di conciliare lavoro e famiglia.

Qualche dritta per chi vuole intraprendere questa percorso?

  • Contatta Roberta Longoni, assistente virtuale dal 2012. Il suo ebook e il corso gratuito sono il primo passo per capire meglio cosa vuol dire essere assistente virtuale
  • Non devi fare salti nel buio: puoi affiancare il lavoro da assistente virtuale al lavoro che hai per darti un’extra in più
  • In Italia puoi lavorare con ritenuta d’acconto inizialmente, e poi potresti aprire la partita iva in regime forfettario
  • Non farti spaventare dal fisco. Puoi trovare ottimi commercialisti online a prezzi competitivi. Per esempio su Flextax c’è una selezione di consulenti affidabile.

Sul mio sito troverai i miei contatti insieme a risorse utili e consigli nei podcast. Mi piacerebbe anche invitarti al prossimo workshop di #IamRemarkable, un corso di cui sono formatrice ufficiale. Un corso per team aziendali misti o per sole donne pensato per incoraggiare a credere maggiormente in se stessi, a celebrare i propri successi e raggiungere i propri obiettivi. Seguimi su instagram.

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